martedì 8 ottobre 2013

REGISTRIAMO IL DERAGLIATORE POSTERIORE DEL CAMBIO

La regolazione del cambio, tipicamente del deragliatore posteriore, non e' un'esclusiva per meccanici e/o ciclisti professionisti; solo basta sapere come fare.

Oltretutto, si tratta di operazioni descritte con precisione certosina nei manuali di corredo alla bici che ogni buon meccanico dovrebbe consegnare al cliente. Troppo spesso questi manualetti vengono gettati nella spazzatura + o - maliziosamente, impossibilitando anche il piu' volonteroso dei volonterosi ad ogni manovra.

Il cambio delle mtb, solitamente, e' di tipo "indicizzato". Vale a dire che la levetta che comanda il cambio produce dei click che corrispondono ai vari rapporti innestati (le marce per gli automobilofili).
Ad ogni click deve corrispondere un rapporto. Capita che questo meccanismo vada fuori fase (per vari motivi: frequentemente si tratta di nostri smanazzamenti a capocchia e tentativi dell'amico che per mettere a posto un crick ...genera un patatrac).

Vi spieghero' come si registra un deragliatore anteriore e posteriore a sei/sette velocita' Shimano con comandi a "levette", RapidFire o GripShift. Non varia.

Attrezzi necessari:
  • brugole 4 - 5 - 6 mm (in realta' ne serve una sola ma dipende dal modello del vostro cambio ...e   comunque con queste misure dovreste poter smontare quasi tutta la bici)
  • cacciavite con taglio a croce o piatto
  • chiavi inglesi 8 - 10 mm
 
Come procedere:
Prima di tutto dovrete posizionare la bici su un trespolo in modo che la ruota posteriore sia libera di ...ruotare. Se mettete la bici a gambe all'aria non e' la stessa cosa perche' il peso del deragliatore post. potrebbe influire sulle regolazioni. Se siete disperati provate pure con la bici capovolta: pazienza.

    1.  Facendo ruotare le pedivelle portare la catena sulla guarnitura media;
    2.  facendo ruotare le pedivelle portare il deragliatore post. sul pignone piu' piccolo con il comando sulla piega (...manubrio);
    3. controllare con le dita la tensione del cavo del deragliatore post. (il filo in acciaio che trasmette i movimenti dalla piega al deragliatore) toccandolo lungo il telaio nella parte scoperta.
      Questo cavo dovra' essere moderatamente teso (una cosa ...giusta). In caso contrario allentare il fermacavo sul deragliatore e provvedere di conseguenza allentando o tendendo "a mano" senza servirvi di pinze per tirare. Quindi serrare con brugola o chiave adatta;
    4. ruotando le pedivelle la catena non dovra' produrre alcun suono di interferenza ma girare perfettamente sul pignone + piccolo. Se cosi' non fosse dovete ruotare di 1/4 di giro alla volta una delle due viti poste sulla "spalla" del deragliatore; sono le viti del fine-corsa e sono due una per la posiz. max e una per la minima. In qualche caso e' riportata la lettera L (low) e H (high). Girate la vite L, pedalando lentamente e fin tanto che la catena gira senza tentare di salire sull'ingranaggio superiore (o cadere dai pignoni);
    5. sempre ruotando le pedivelle portate il deragliatore sul pignone piu' grande con il comando sulla piega;
    6. ruotando le pedivelle la catena non dovra' produrre alcun suono di interferenza ma girare perfettamente sul pignone grande. Se cosi' non fosse dovete ruotare di 1/4 di giro alla volta la vite del fine-corsa "H", pedalando lentamente e fin tanto che la catena gira senza cadere sull'ingranaggio inferiore; ATTENZIONE a non far cadere la catena tra i raggi oltre il pignone grande!!. Ruotare i fine corsa poco alla volta pedalando e GUARDANDO BENE!
    7. Portate il deragliatore sul secondo pignone dal basso: quello appena piu' grande del minimo;
    8. se non avete fatto casino la catena girera' che e' una meraviglia; se ne avete fatto ripetere i punti 2-3-4-5-6;
    9. ora spingete sul comando del deragliatore accennando di cambiare sul terzo pignone ma non cambiate: la catena dovra' tentare di andare sul terzo pignone SENZA RIUSCIRCI. Se la catena ignora del tutto il vostro accenno di cambiata o se invece salta direttamente sul terzo pignone procedete come segue
 
Nel punto in cui il cavo entra sul deragliatore, vi e' una ghiera (di solito in plastica nera) che consente di variare micrometricamente il "tiro" del cavo di comando; vi sono due possibilita':
 
A facendo la manovra descritta al punto 9 la catena passa sul terzo pignone.
In questo caso ruotare la ghiera di 1/4 di giro in senso orario (allentare il tiro) fin tanto che la catena si comporta come descritto al punto 9: ovvero tenta di cambiare ma non riesce.
B Facendo la manovra descritta al punto 9 la catena ignora la manovra.
Ruotare la ghiera di 1/4 di giro in senso antiorario (aumentare il tiro) fin tanto che la catena si comporta come descritto al punto 9: ovvero tenta di cambiare ma non riesce
Durante qualsiasi registrazione giocherellate con il cavo per assicurarvi che "riprenda il tiro" ogni quarto di giro o dopo ogni modifica sui fine corsa.
 
 
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          REGISTRIAMO IL DERAGLIATORE ANTERIORE DEL CAMBIO

Vi e' mai caduta la catena sul movimento centrale?

A me si', ...capitava quando il deragliatore anteriore non era perfettamente registrato. E' un problema tipico dei modelli Rapidfire, quelli con due levette: una per salire ed una per scendere. Se il fine corsa ...diciamo "interno" e' appena fuori posto, vi capitera', scalando un rapporto per passare dalla guarnitura media alla piccola, di far cadere la catena sul movimento centrale.
Problemi?
Se e' per quello c'e' anche di peggio: ma in questo caso se state facendo una salita con la "S" maiuscola di quelle che richiedono veramente il "rapportino" oltre a picchiare i denti sulla piega (che non e' poco) rischiate un bel volo.
Se invece vi capita sulla rampa del garage (ma dove abitate per avere una rampa tanto ripida???) vi andra' meglio: al limite prendete la catena con le vostre belle dita e la rimettete al suo posto.

Ogni volta...


Anche ora riprendo le operazioni descritte nei manuali di corredo alla bici che ogni buon meccanico dovrebbe consegnare al cliente.


Vi spieghero' come si registra un deragliatore anteriore a tre velocita' Shimano con comandi a "levette", Rapidfire o GripShift. Non varia
 
Attrezzi necessari:
 
-         brugole 4 - 5 - 6 mm (in realta' ne serve una sola ma dipende dal modello del vostro cambio ...e comunque con queste misure dovreste poter smontare quasi tutta la bici)
-         cacciavite con taglio a croce o piatto
-         chiavi inglesi 8 - 10 mm
 
Come procedere:
Prima di tutto dovrete posizionare la bici su un trespolo in modo che la ruota posteriore sia libera di ...ruotare. Se mettete la bici a gambe all'aria in questa circostanza va benissimo e' solo scomodo.

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1.    Facendo ruotare le pedivelle portare la catena su un pignone posteriore intermedio;
2.    facendo ruotare le pedivelle portare il deragliatore ant. sulla guarnitura piu' piccola con il comando sulla piega (...manubrio);
3.    controllare con le dita la tensione del cavo del deragliatore post. (il filo in acciaio che trasmette i movimenti dalla piega al deragliatore) toccandolo lungo il telaio nella parte scoperta.
Questo cavo dovra' essere moderatamente teso (appena ...appena). In caso contrario allentare il fermacavo sul deragliatore e provvedere di conseguenza allentando o tendendo "a mano" senza servirvi di pinze per tirare. Quindi serrare con la brugola o chiave adatta;
4.    ruotando le pedivelle portare la catena sul pignone post. + grande. In questa posizione la catena dovra' sfiorare il deragliatore ant. senza toccarlo. Se cosi' non fosse dovete ruotare di 1/4 di giro alla volta una delle due viti poste sulla "testa" del deragliatore; sono le viti del fine-corsa e sono due una per la posiz. max e una per la minima. In qualche caso e' riportata la lettera L (low) e H (high). Girate la vite L, pedalando lentamente e fin tanto che la catena gira senza urtare il deragliatore;
controllare la tensione del cavo e se il caso allentarlo o ri-tenderlo
5.    sempre ruotando le pedivelle portate il deragliatore sul pignone piu' piccolo; il deragliatore anteriore che dovra' essere sulla guarnitura piu' grande;
6.    ruotando le pedivelle la catena non dovra' produrre alcun suono di interferenza ma girare perfettamente senza strisciare sul deragliatore. Se cosi' non fosse dovete ruotare di 1/4 di giro alla volta la vite fine-corsa (H) posta sul deragliatore, pedalando lentamente e fin tanto che la catena gira alla perfezione;
7.    Portate il deragliatore anteriore sulla guarnitura intermedia;
8.    con la guarnitura intermedia deve essere possibile sfruttare tutti i pignoni senza interferenza della catena col deragliatore anteriore; nel caso in cui (agli estremi) la catena dovesse strisciare con il deragliatore ant., ruotare il tendicavo posto sull'uscita del cavo sul comando del cambio
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9.    provate a cambiare ricordando che gli incroci estremi (grande-grande o piccolo-piccolo), potrebbero danneggiare la catena e il deragliatore posteriore:
10.                      controllare la tensione del cavo e provare diverse volte.
Dovrebbe funzionare tutto.

fonte :  http://spazioinwind.libero.it/asfutura/pag1/mtb/cambio.htm

mercoledì 10 luglio 2013

Vendite di bicicletta batte auto: cosa c'è dietro (lo pseudo) boom delle due ruote

Le vendite dopo 60 anni tornano a superare il numero di auto immatricolate, ma calano in un anno di oltre 100mila unità. E la produzione dal 1992 si è dimezzata.

 

 

Non chiamatelo boom, anche se il termine abbonda sui titoli dei giornali. L'Italia, come ricorda l'Osservatorio sulla filiera autoveicolare della Cciaa di Torino, è sì tornata indietro di 60 anni, visto che nel 2012 le biciclette vendute hanno superato di numero le auto immatricolate; e ciò non succedeva appunto dal 1953.
Ma a ben guardare si tratta di una gara a chi fa meno peggio: l'industria nostrana della bici, infatti, pur rimanendo in vetta in Europa, non se la passa granché bene. E non da quest'anno.

Negli ultimi vent'anni la produzione si è pressoché dimezzata, passando da oltre 4.100.000 unità nel 1992 a meno di 2.500.000 nel 2011, di cui 1,5 milioni vendute all'estero.
E oggi?
Il mercato domestico manda segnali di sofferenza: lo scorso anno sono state vendute in Italia 1.606.014 biciclette, una cifra che in termini percentuali significa un -8,2% rispetto al 2011 che aveva raggiunto le 1.750.000 unità.
Il decremento, però, affermano i produttori riuniti sotto la sigla di Ancma – Confindustria è "di poco rilievo se inserito nel contesto più generale".
"Il settore delle due ruote a pedale resiste meglio di altri che contano perdite a due cifre", dicono. E non hanno del tutto torto: il confronto con l'industria dell'auto è confortante.
Per esempio, lo scorso anno il numero di vetture eliminate hanno superato per la prima volta di 38.000  unità quello di nuovi esemplari immatricolati, un ulteriore segnale di quello che gli economisti chiamano processo di “de – motorizzazione” - si rottamano, insomma, più auto di quante se ne comprano. Fino al 2011 il saldo è sempre stato (e di gran lunga) di segno opposto.
Già, perché se la Fiat 500 era il simbolo del boom economico, quando tutte le famiglie sognavano di possedere almeno un'autovettura, la riscoperta della bicicletta sembra rappresentare invece l'attuale periodo di tanto auspicata (solo da alcuni) decrescita (infelice) .
Una tendenza, quest'ultima, che potrebbe avere pesantissime ripercussioni su tutta la filiera dell'auto italiana, ma che dovrebbe fare la gioia dell'industria nostrana delle due ruote, un settore che, tra bici, moto e scooter, dà lavoro a 90.000 persone per un giro di affari di oltre 4 miliardi di euro.
Per lo meno quelle a pedali, visto che le immatricolazioni di scooter e motorini a giugno hanno registrato una nuova flessione annuale del -17,7% (-15,4% le moto) dopo il tonfo di dodici mesi prima (-28%), senza considerare i volumi realizzati con gli scooter venduti alle Poste Italiane .
Ma quale bici preferiscono gli italiani? Nel conto totale delle vendite a conquistare il primo posto nel 2012 sono le trekking o city bike (32%), seguite dalle mountain bike (30%), le bici da bambino (18%), da corsa (7%), le classiche (10%) e le bici elettriche (3%), dotate di un motore elettrico che assiste il ciclista nella pedalata e che hanno segnato però un +9,5% rispetto al 2011, confermando di essere un fenomeno in espansione soprattutto nelle grandi città.

fonte : http://economia.panorama.it/aziende/bici-pseudo-boom-italia

 

 

 

venerdì 5 luglio 2013

Recupero di vecchie bici Graziella , pieghevoli.

rovistando in cantina di amici cosa trovo.. una vecchia bici pieghevole stile "graziella".
il telaio è pesante, in acciaio, scolorita, ma ha solo bisogno di una passata di pasta lucidante.
Poi il vintage attualmente va di moda..

sostituzione delle camere d'aria e dei copertoni ( da 20" ) quelli che ha su sono bianchi  tutti crepati.
quelli nuovi sopportano una pressione max di 4 atm

da sistemare :
-luci ( con la dinamo )
posizionare una paio di luci a batteria, se ne trovano di economiche nei negozi in bogo Theresiano, per la sera, la dinamo se ci si ferma al semaforo, non eroga più corrente e si diventa.. invisibili agli altri.

- pneumatici e camere d'aria
 misura da 20" presi in un negozio stile mercatone  +-  24 €uri x 2 camere e 2 gomme a fascia bianca.

- comandi freni
 funziona tutto ma una revisionata non guasterebbe, ma pensandoci bene, giusto un pò d'olio per macchine da cucire dovrebbe risolvere .

- freni, 
funzionano, frenano insomma e bene ma.. siamo realisti la gomma, anzi sarebbe da definire, plastica, ha la sua vetustà, non vorrei che  cedessero proprio nell'unica discesa che mi troverei  percorrere. Poi ingrassare i leverismi

-trasmissione
il Movimento Cemntrale ha gioco assiale, cioè dentro/fuori. Va sistemato ma devo chiedere come a uno specialista.


ha 30 anni almeno pertanto con determinati accorgimenti potrebbe  funzionare ancora per altri 100.


aggiornamento :
lo specialista ha detto di ingrassare i cuscinetti del movimento centrale e di stringere prima un dado che c'è vicino al mozzo e poi avvitare in esterno. dovrò fare foto e sperare di capirci qualcosa ?

martedì 16 aprile 2013

martedì 8 gennaio 2013

Programmi Gps per ciclismo

Sto valutando in questo periodo, dei programmi per navigazione Gps per cellulari.
La Valutazione sarà soggettiva e terrà conto dei seguenti fattori :

costo;
semplicità d'uso;
offerta ( funzioni );
espansione ( associazione con altri dispositivi quali sensori ecc);
distribuzione ( su quali S.O e piattaforme è offerto il programma)
affidabilità;
qualità mappa;


valutazione complessiva : da 1 a 5; dove 1 equivale a bocciato e 5 a ottimo


Attualmente sto testando su Iphone :


  • Strava Cycling

  • Maps 3D lite ( lite : versione limitata gratuita espandibile a pagamento)

  • Map my ride